Cosa lasciare, cosa ricevere: l’eredità divide o unisce?
Data pubblicazione: 17 ottobre 2025
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C’è una frase di Tolstoj che dice: “Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo.”
Vale anche per le eredità.
Cosa lasciare, cosa ricevere: la pianificazione del passaggio generazionale riguarda tutti.
Perché quando un passaggio generazionale riesce bene, c’è sempre dietro una famiglia che ha saputo parlarsi, capirsi, condividere una visione comune. Quando invece le cose si complicano – e purtroppo accade più spesso di quanto si pensi – non è quasi mai colpa dei numeri o dei documenti, ma di tutto ciò che non si è detto.
Una storia come tante.
Qualche tempo fa ho conosciuto una famiglia come tante. Chiamiamoli Elena e Roberto, due imprenditori che hanno costruito un’azienda importante, frutto di anni di sacrifici. Tre figli: uno lavora in azienda, gli altri due no.

Quando è arrivato il momento di parlare di successione, le tensioni, fino a quel momento silenziose, sono esplose.
Chi si sentiva escluso, chi non riconosciuto, chi temeva di essere giudicato.
Il patrimonio, che per anni aveva rappresentato un sogno comune, stava per diventare motivo di divisione.

Eppure, non era mai stato solo un patrimonio: era la storia della loro famiglia.
Era l’impegno, le rinunce, i valori di chi aveva creduto in un progetto.
Ma quella storia non era mai stata raccontata, né condivisa.
Non si tramanda solo un patrimonio.
Spesso, quando si parla di eredità, pensiamo a numeri, immobili, quote.
Ma ciò che davvero si tramanda, e che dà senso a tutto il resto, sono le storie, le emozioni, i valori.
Un recente studio internazionale ha rivelato che nel 97% dei casi i fallimenti nel passaggio di ricchezza non dipendono da questioni tecniche o fiscali, ma da dinamiche familiari: mancanza di dialogo, incomprensioni, assenza di una visione comune.
In altre parole, non è la mancanza di strumenti legali a far deragliare una successione, ma la mancanza di comunicazione e di preparazione delle nuove generazioni.
La vera pianificazione è un dialogo.

Pianificare non significa solo distribuire beni o ottimizzare la fiscalità.
Significa mettere ordine nel futuro della propria famiglia, dare coerenza ai valori e alle risorse costruite nel tempo.
Ogni scelta patrimoniale, fiscale o assicurativa ha senso solo se inserita in una visione complessiva, condivisa e consapevole.
Una pianificazione efficace tiene insieme tre elementi: strumenti tecnici, chiarezza di intenti e consapevolezza emotiva.
È così che si garantisce continuità, serenità e valore nel tempo.

Un’eredità ben pianificata non divide, ma unisce.
Perché non si tramanda solo un patrimonio, ma una storia che merita di continuare.
Che tu stia pensando a cosa lasciare o a cosa ricevere, se vuoi approfondire la pianificazione del passaggio generazionale scrivimi.
Fonti:
Goal Based Investing Italia, Luciano Scirè
Bank Julius Baer, Study on Wealth Transfer, 2023
Campden Wealth, European Family Office Report, 2023
Global Family Office Survey, 2023
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